Claudia De Jesus

TESTIMONIANZA

 

       Il Mio nome è Claudia DE JESUS, sono nata a Vitoria, nello Stato di Espirito Santo (BRASILE), ma vivo in Italia dal 1989.  Avevo infatti appena compiuto 18 anni quando sono arrivata in Italia, invitata dai miei zii che vivevano a Roma, con la speranza di avere una vita migliore in un paese con maggiori possibilità di studio e lavorative.  Ero molto timida, avevo poca esperienza di vita, perché sono cresciuta sempre sotto la protezione della mia famiglia, composta per la maggior parte da donne. 

       Sono arrivata a Roma, a casa dei miei zii (dove ho vissuto per circa 8 anni) d’estate, era agosto e per strada c’era pochissima gente, i romani erano tutti in vacanza.  Un giorno ho visto, appeso nell’armadio dei miei zii, un enorme capotto, subito chiesi a mia zia a cosa servisse quello strano, lunghissimo e grosso indumento, era la prima volta che ne vedevo uno.  Lei, di pronta risposta, mi disse che quella strana cosa, in Italia, si indossa solitamente d’inverno per coprirsi dal freddo ed Io determinata affermai che non avrei mai indossato, in vita mia, una cosa del genere.  Appena arrivò l’inverno italiano però ho compreso subito l’importanza di mettermi addosso non soltanto cappotti ma anche sciarpe, guanti, capelli e quant’altro per coprirmi adeguatamente.

         Non sapevo quando avrei rivisto la mia famiglia, mio zio mi aveva promesso che potevo ritornare a casa in Brasile in qualsiasi momento lo desiderassi e questo mi rassicurava.   In realtà con il passare del tempo, non riuscivo proprio a capire cosa mi trattenesse qui, volevo tornare dai miei, ma non ci sono mai riuscita, solo oggi capisco perché.

        Ho cominciato così ha fare un corso per indossatrice, in quel periodo queste cose erano un po’ lunghe, ciò nonostante, con pochi mesi di corso, già lavoravo come indossatrice e fotomodella.  Nel frattempo avevo conosciuto alcune mie connazionali, le quali mi hanno chiesto di fare con loro degli spettacoli folcloristici brasiliani e mi hanno quindi insegnato a ballare tutte le coreografie necessarie per fare queste rappresentazioni.   Avevo inoltre la necessità di avere un lavoro fisso per poter rimanere in Italia, quindi riuscii a trovare un impiego in una ditta di ristorazione e lavoravo all’interno dell’Ambasciata americana a Roma. 

        Così avevo un’assunzione in una ditta, che mi permetteva di avere un permesso di soggiorno a tempo indeterminato, continuavo, nei fine settimana, a lavorare come indossatrice e a fare gli spettacoli sudamericani, ciò nonostante non ero felice, ero fisicamente distrutta, ero immersa nei miei lavori e nella mia sofferenza interiore.

           Intanto il tempo passava io crescevo (riuscii ad andare a casa, per un breve periodo, solo dopo 5 anni), piangevo spesso e per svariati motivi, come: solitudine, incomprensioni, mancanza di attenzioni, ecc., nessuno si interessava veramente di me.  Poi conobbi delle care amiche, una si chiama Barbara e l’altra Sofia e quando c’era la possibilità di incontrarle mi sentivo meno sola, ma comunque  mi mancava la mia famiglia, mi mancava parlare con mia madre, con le mie sorelle, con mio fratello.   In realtà desideravo di avere vicino qualcuno che si preoccupasse di me, che si preoccupasse quando non mi vedeva arrivare a casa, che mi chiedesse come era andata al lavoro, se avevo mangiato, se mi serviva qualcosa, non volevo vivere in balia di me stessa, desideravo solo essere protetta ed amata.

 

…..Dio ha letto il bisogno del mio cuore……

         

            Così un fine settimana andai a fare uno dei soliti spettacoli a Caserta vicino Napoli.  Terminato il lavoro, dovendo tornare a Roma, siamo andati alla stazione di Napoli, lì abbiamo chiesto alcune informazioni all’Ufficio di Polizia ed ecco che, proprio in quell’occasione, ho conosciuto un poliziotto di nome Ciro, che era di servizio proprio quella notte e che ci fornì tutte le informazioni necessarie per rientrare a casa. Inoltre si offrì di accompagnarci, ad un bar vicino, per mangiare qualcosa, visto che, a suo dire, la zona era molto pericolosa per delle ragazze sole.    

           Dopo una breve e cordiale conversazione ed avergli lasciato il mio numero di telefono mi accompagnò al treno e così partii per Roma.  Per me fu qualcosa di strano, incontrare una persona per la prima volta e solo per pochissimo tempo e non dimenticarla più dopo. Ero infatti abituata, per il lavoro che facevo, ad incontrare tantissime persone uomini e donne dai quali ricevevo sempre molti complimenti, ma non riuscivo proprio a capire perché lui mi era rimasto così impresso nella mente.

            Di lì a circa una settimana avevo deciso di partire per il Brasile per trascorrere il natale con la mia famiglia, pensavo anche che quella era l’occasione buona per informare loro sulla mia decisione/esigenza di ritornare a casa quindi rientrare in Brasile per sempre.  Avevo deciso infatti di ritornare in Italia solo per chiudere regolarmente il mio contratto di lavoro con la ditta di ristorazione e chiudere con tutte le agenzie con le quali avevo in corso dei lavori.

                 Il mio arrivo in Brasile però è stato incredibile, ho rivisto si la mia famiglia, soltanto che erano tutti così diversi, così cresciuti e tutti cambiati nel parlare, nel vestire, nel comportamento, non capivo cosa fosse successo con tutti loro.  Poi, solo dopo alcuni giorni che ero lì, mia madre mi disse che sarebbero usciti per andare in chiesa e che se avessi voluto potevo andare con loro.   Non so perché, ma ho subito risposto di si, sono andata in chiesa con loro per la prima volta, per me era un’esperienza tutta nuova, una realtà completamente diversa e, a causa di tanti pensieri che mi passavano nella mente, ho resistito alla chiamata della salvezza, nonostante già da subito desideravo farlo.  Sono tornata nuovamente con loro in chiesa una seconda volta e lì finalmente, quando il predicatore ha chiesto chi voleva riconciliarsi con Gesù, io ho alzato la mano ed ho aperto il mio cuore a Lui, accettandolo nella mia vita come personale Salvatore e Signore.  Mi sono subito e completamente arresa a Gesù e solo dopo pochi giorni ho ricevuto lo Spirito Santo; Dio aveva veramente poco tempo per lavorare nella mia vita ecco perché credo che Lui ha permesso che tutto questo avvenisse in tempi così brevi.

            Già da subito Dio mi dava indicazioni sulla mia vita, sul fatto che avrei dovuto  lasciare il lavoro da fotomodella, indossatrice e gli spettacoli sudamericani.

             Per me non è stato un problema, ho ricevuto tutto con onore e grande gioia, ero decisa di vivere interamente per Cristo e se questo mi comportava di lasciare alcune cose che mi piacevano, non mi importava perché volevo soltanto essere gradita a Cristo.

              Ho iniziato da subito a vivere le cose spirituali, è stato incredibile vedere le cose nello Spirito.

              Tornai in Italia che ero un’altra persona, chiamai le agenzie di moda con le quali lavoravo per disdire tutti gli appuntamenti in programmazione e tutti, puntualmente, mi dicevano che ero diventata pazza, ricordo inoltre che buttai tante cose che non mi sarebbero più servite.

               Nemmeno quel poliziotto di Napoli si era dimenticato di me (leggete la testimonianza di Ciro e capirete che un piano Divino era già in corso a nostra insaputa), aveva lasciato tanti messaggi nella mia segreteria telefonica.   Dopo un po’ di giorni ci siamo sentiti telefonicamente e poi lui è venuto a Roma a trovarmi, era tutto così incredibile io ero già molto presa da lui e lui di me.

                 In quello stesso periodo ci siamo fidanzati, io ho dato la mia testimonianza di come avevo ricevuto la Salvezza in Cristo e questo ha toccato molto la vita di Ciro il quale, nel profondo del suo cuore, aveva anch’egli fatto, circa un mese prima, delle richieste specifiche a Dio per la sua vita personale e proprio in quell’occasione lui stava ricevendo da Dio la risposta.

                  Siamo andati poi in una piccola chiesa di Roma chiamata “Cappella dei miracoli”, guidata dal pastore brasiliano Guido Sangiorgi, dove anche Ciro ha accettato Gesù come personale Salvatore e Signore.  Anche lui, di lì a poco, ha avuto dei radicali cambiamenti nella sua vita (leggete la sua testimonianza).

                  Abbiamo cominciato a frequentare quindi quella chiesa a Roma, dove ci siamo poi battezzati insieme e dove abbiamo cominciato a cantare nel coro.

                  Nel dicembre del 1996 ci siamo sposati e siamo andati a vivere in Calabria dove intanto Ciro era stato trasferito dalla Polizia.

                  Dopo un po’ di tempo in Calabria abbiamo conosciuto la chiesa “Emmanuele” di Catanzaro del pastore Ranieri Van Gent, dove poi praticamente siamo cresciuti spiritualmente nel tempo.

                   Il nostro matrimonio è un matrimonio voluto e benedetto da Dio, oggi ci amiamo allo stesso modo di quando ci siamo conosciuti, ci amiamo tantissimo, ci rispettiamo a vicenda, parliamo tanto tra di noi di tutto, tra noi non ci sono segreti, tutto questo grazie a Dio e all’opera che ha fatto nella nostra vita per la Sua Gloria.

                   Abbiamo iniziato anche in chiesa a Catanzaro a cantare nel coro dove siamo rimasti per alcuni anni, facendo delle bellissime esperienze di lode e di adorazione, nel tempo abbiamo cominciato a lavorare con i pre-adolescenti e gli adolescenti della chiesa ed abbiamo cominciato a fare le prime esperienze con i campeggi per ragazzi.

                  Il lavoro in questa area è cresciuto tantissimo al punto che abbiamo sentito, insieme ad altri fratelli della nostra chiesa, di fondare un’associazione giovanile,  la “ Progetto Gioele onlus” (di cui sono vice presidente), occupandoci non solo dei ragazzi della nostra chiesa, ma ministrando delle attività giovanili (week-end e campeggi) per ragazzi e giovani di diverse regioni d’Italia, dove vediamo veramente la Gloria di Dio all’opera.

                  Già dai miei primi anni di conversione il Signore ha sempre messo un peso d’intercessione nel mio cuore ecco perché poi ho deciso di inserirmi nella squadra di intercessione della nostra chiesa, dove settimanalmente ci incontriamo con il pastore ed altri fratelli e sorelle, per pregare per tutte le circostante e persone per le quali lo Spirito Santo ci mette il peso.

                   Occasionalmente Dio mi da l’onore di ministrare l’adorazione nella nostra chiesa locale.

                   Una delle cose più belle che il Signore mi ha dato è la possibilità di lavorare insieme a mio marito in diverse aree ministeriali, nei week-end e nei campeggi, con gli adolescenti, con la squadra di evangelizzazione ed in particolare, in questi ultimi tempi, con la cura dell’anima e la liberazione di quanti richiedono la nostra azione ministeriale.

Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.

                   Tutto questo alla Gloria di Dio, affinchè il Suo regno possa andare avanti, affinchè più persone possano accettare Cristo come personale Salvatore e Signore. 

                   Ora sono felice, non mi sento più sola, mi sento finalmente amata, ora c’è mio marito che mi ama veramente, che si preoccupa per me; ora c’è il mio Dio che mia ama profondamente e senza condizioni, che si preoccupa di me e di mio marito, che si prende cura di noi, che ci protegge e ci indica il cammino da fare.

                    Grazie a Dio: per aver preso la mia vita, che sembrava non aver futuro, ed averne fatto uno strumento nelle Sue mani;  per averci donato il Suo unico figlio Gesù Cristo affinchè per mezzo del Suo sacrificio ogni uomo ed ogni donna può essere salvato;  per averci donato lo Spirito Santo senza il quale non potremmo compiere nulla della Sua opera.

                     A quanti leggeranno questa mia testimonianza, prego affinchè possiate riceverne beneficio e possiate essere incoraggiati a richiedere l’aiuto Divino in ogni circostanza della vostra vita.

                     Che lo Spirito Santo tocchi il vostro cuore ….. 

 

Claudia DE JESUS